L’epidemia del coronavirus ha fatto aumentare le richieste di intervento da parte delle associazioni dei consumatori per la tutela dei diritti dei cittadini, dettate dall’emergenza in cui stiamo vivendo, in un periodo di crisi senza precedenti.
Ciò ha determinato un radicale mutamento anche su determinati aspetti giuridici, tali da creare una vera e propria giurisprudenza collaterale a quella cosiddetta “normale” denominata “giurisprudenza emergenziale”, oggetto di accurato approfondimento da parte dei legali del “centro di orientamento giuridico del Consumatore” che operano presso la sede regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria.
Come sostiene l’Avv. Saverio Cuoco, responsabile regionale dell’associazione, diversi sono i quesiti che vengono posti all’associazione in questo periodo emergenziale, riguardanti soprattutto i ritardi nella sanità, l’affitto per i locali che sono rimasti chiusi, la cancellazione ed il conseguente rimborso di voli, l’annullamento di prenotazioni alberghiere, la revoca dell’accordo con la palestra e/o la piscina a causa della chiusura forzata delle stesse, disdette per centri ricreativi e culturali, annullamento di corsi vari di lingue, musica, cucina ecc.ecc.
Questi provvedimenti, pur doverosi per la salute pubblica, hanno generato numerosi contenziosi tra gestori di servizi e consumatori che non potendo usufruire di un determinato servizio, chiedono come comportarsi nei riguardi dei fornitori con i quali hanno sottoscritto dei contratti.
L’emergenza maggiore riguarda proprio la sanità, l’associazione monitora quotidianamente le lamentele per una calendarizzazione di prenotazioni ospedaliere, anche per patologie gravi, che vengono sconvolte di continuo, con richieste agli assistiti di comprovare l’urgenza delle stesse da parte dei medici di base, operando così una sorta di selezione tra malati, ampliando ulteriormente i tempi di attesa delle visite specialistiche e delle analisi varie e provocando crisi di ansietà in un periodo già complicato a causa della pandemia.
Per gli altri aspetti, in linea generale, chi paga per avere un servizio che poi, non per colpa sua, non viene effettuato, ha diritto di essere rimborsato. E’ bene ricordare, che nell’attuale situazione di emergenza, al rimborso non si aggiunge il diritto del consumatore a ricevere indennizzi o risarcimenti del danno, proprio per il fatto che la mancata prestazione non dipende da una colpa di chi doveva eseguirla, insomma, sì alla restituzione di quanto versato dal consumatore ma senza risarcimento di ulteriori danni.
Il Codice civile in materia di obbligazioni, prevede la fattispecie dell’“impossibilità sopravvenuta” della prestazione (art. 1463 cc: “Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito”).
Nel dettaglio alcuni rimborsi previsti per le diverse tipologie di servizio.
SERVIZI SCOLASTICI A DISTANZA
Essendo sospese nelle scuole, alcune attività didattiche (frontali), il consumatore potrebbe aver diritto di rimodulare i pagamenti (e anche di chiedere la restituzione delle somme versate, limitatamente al periodo in cui non ha usufruito del servizio) tutto dipende dalla valutazione della didattica a distanza messa a disposizione dalla scuola. Discorso diverso, invece, per il servizio mensa e per le attività scolastiche integrative, per le quali si consiglia di formalizzare una richiesta di rimborso.
UNIVERSITA’
Qualora l’Università sia in grado di sostituire i corsi frontali con iniziative a distanza, in questo caso (a differenza di altri corsi privati) la normativa vigente ha espressamente stabilito che le attività formative svolte a distanza sono valide ai fini del computo dei crediti formativi universitari, previa attività di verifica dell’apprendimento nonché ai fini dell’attestazione della frequenza obbligatoria. Dunque, se l’ente universitario fornisce servizi adeguati, il consumatore non può opporsi alla prosecuzione del contratto e quindi ai relativi oneri.
CORSI VARI: LINGUA, MUSICA, CUCINA, ETC.
Per i corsi vari che iniziati, vengono successivamente annullati, spetta al consumatore il diritto di interromperne i pagamenti e, se avesse versato degli anticipi, può anche chiedere la restituzione delle somme versate limitatamente al periodo in cui non ha potuto fruire del servizio. Questa regola prevale su eventuali clausole contrattuali, ivi comprese quelle che dovessero stabilire decadenze o interessi di mora.
Se si è stipulato un contratto di finanziamento si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l’impossibilità di frequentare.
Qualora la scuola dovesse proporre l’attivazione di corsi a distanza, si può ritenere che il consumatore resti libero di accettare o meno la nuova offerta di servizi didattici, valutando la sua possibilità/interesse di usufruire di corsi online (in caso contrario, è bene comunicare per iscritto l’eventuale rifiuto di servizi a distanza).
PALESTRE, PISCINE, CENTRI RICREATIVI E CULTURALI
Sono sospese nelle zone rosse, le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri culturali, centri sociali, centri ricreativi, scuole di ballo. Conseguentemente, il consumatore ha diritto al rimborso della quota parte di abbonamento del quale non può usufruire.
Osserviamo che in questi giorni alcuni operatori stanno proponendo ai consumatori di “congelare” gli abbonamenti per poi riprenderli a emergenza finita, ma questa è un’opzione che il consumatore è libero di accettare o meno, visto che non è detto che abbia interesse a prolungare la frequentazione (anche per il rischio della chiusura definitiva del centro).
AFFITTO
Bisogna distinguere tra locazioni commerciali (negozi, botteghe, etc.) e quelle ad uso abitativo. Per le prime, secondo quanto prevede la normativa vigente, ai soggetti esercenti attività d’impresa, è riconosciuta una percentuale di credito d’imposta sull’ammontare del canone di locazione.
Per gli altri contratti di locazione ad uso abitativo è più difficile giustificare l’interruzione dei pagamenti anche qualora non si fosse nelle condizioni materiali di usufruire dell’immobile (pensiamo allo studente fuori sede che è rientrato nella sua residenza lasciando l’appartamento vuoto).
In entrambi i casi sarebbe comunque applicabile il recesso per gravi motivi.
VOLI CANCELLATI
Ancora oggi le compagnie aeree non rispettano la normativa che tutela i passeggeri nei casi di ritardi, cancellazioni, overbooking e mancata informativa.
L’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) ha minacciato di sanzionare le compagnie aeree che stanno continuando a cancellare voli, offrendo ai passeggeri in cambio un voucher. Ai viaggiatori spetta il rimborso integrale della somma.
Capitolo a parte riguarda l’aumento incontrollato dei prezzi, già denunciato in precedenza dall’Unione Nazionale Calabria nel primo periodo del lokdwaun, con l’invito a vigilare e denunciare ogni aumento speculativo sui prezzi.
In tale primo periodo l’aumento esponenziale si era riversato principalmente sui prodotti difficilmente reperibili sul mercato, come mascherine, igienizzanti, guanti, prodotti in generale per l’igiene della casa, ma anche sui prodotti alimentari.
Al momento si riscontra una stabilizzazione dei prezzi al rialzo, ovvero dopo l’impennata del primo periodo di pandemia, si manifesta una forte resistenza a riprezzare gli articoli dei generi alimentari ante-pandemia, soprattutto nella vendita al dettaglio ed il cosiddetto carrello della spesa si conferma vivace, trainato anche dagli incrementi dei prezzi degli alimentari freschi.
Un aumento sensibile coinvolge anche gli articoli di frutta e verdura (un impennata del 10%), ma si registrano aumenti anche nei servizi bancari (le spese bancarie in particolar modo la tenuta dei conti correnti registra un aumento del 6% circa.
Aumenti maggiori riguardano in particolar modo gli articoli tecnologici, ovvero tutti quei beni che servono per affrontare il lavoro da remoto e la didattica a distanza come: computer, tablet, cuffie con microfono, monitor e stampanti, che gravano sui lavoratori in smart working e sugli studenti costretti alla didattica a distanza che subiscono un balzo del 12%.
L’Unione Nazionale Consumatori invita i cittadini a vigilare sui prezzi dei vari articoli in commercio, per stroncare sul nascere ogni intento speculativo, denunciando tali eventi all’associazione o collegandosi al sito della stessa www.uniconsum.it o contattando il recapito telefonico 0965/24793.