La metà degli adolescenti con meno di 16 anni soffre di carenza di vitamina D, dicono i pediatri Fimp a congresso
La metà degli adolescenti soffre di carenza di vitamina D. I giovanissimi fanno una vita troppo al chiuso, troppo spesso nelle quattro mura di casa. Prendono poco sole, vivono poco tempo libero all’aria aperta. È la denuncia che viene dai pediatri della Fimp, Federazione italiana medici pediatri, a congresso a Paestum.
Poca vitamina D
La carenza di vitamina D, dicono i pediatri, riguarda ormai più della metà dei giovani con meno di 16 anni. I più esposti al rischio sono gli adolescenti.
«Sotto accusa è soprattutto la scarsa esposizione al sole da cui dipende oltre il 90% dell’assorbimento della vitamina – dice la Fimp – Lo stile di vita troppo “indoor”, che inizia solitamente in questo periodo dell’anno, influenza in modo significativo lo stato vitaminico. Infatti il 36% dei teenager passa almeno due ore al giorno a giocare a videogames o la PC e il 48% invece guarda troppa televisione».
La dieta gioca un ruolo trascurabile e anche se gli alimenti vengono fortificati con le vitamine, non sono una prevenzione ottimale, dicono ancora i pediatri. Quando è necessario si può ricorrere agli integratori, sempre dietro consiglio e posologia del pediatra di famiglia.
«Assumere una dose adeguata di Vitamina D è fondamentale per lo sviluppo corretto della massa ossea e di quella muscolare – afferma il dott. Paolo Biasci, presidente nazionale FIMP -. Inoltre è fondamentale perché aiuta a rafforzare il sistema immunitario e contribuisce così a difendere l’organismo dalle infezioni. Come pediatri di famiglia siamo preoccupati dal grande numero di giovanissimi italiani che soffrono di ipovitaminosi D. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D3 viene assicurato da una corretta e adeguata esposizione solare e quindi consigliamo vivamente a tutti i giovani di passare parte del loro tempo libero all’aperto, magari praticando un po’ di sport o attività fisica».
Focus sulla vitamina B
Al congresso di Paestum un’intera sessione è dedicata anche alle vitamine del complesso B. «Hanno un ruolo importantissimo per compensare le carenze da diete di esclusione collegate ad allergie o intolleranze alimentari – aggiunge Biasci -. Questi problemi di salute sono in forte crescita e adesso interessano più dell’8% dei bambini italiani. Risulta così fondamentale anche per questo gruppo di vitamine un eventuale utilizzo di adeguati integratori in caso di deficit che sono più frequenti nei bambini che fanno uso di diete di esclusione o sbilanciate».
Se non si assumono proteine animali, bisogna integrare le vitamine del gruppo B. Dice il dottor Mattia Doria, Segretario alle Attività Scientifiche della FIMP: «Occorre avere particolare cura delle famiglie che scelgono per sé e i propri figli uno stile alimentare a base vegetale, soprattutto se totalmente privo di proteine di origine animale. In questi casi l’utilizzo dell’integrazione con vitamine del complesso B, e della vitamina B12 è obbligatorio».