Home Autoveicoli e dintorni AGCM: ISTRUTTORIA SU PROGETTO ANTIFRODE ANIA

AGCM: ISTRUTTORIA SU PROGETTO ANTIFRODE ANIA

335
0

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato nei confronti dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania) una istruttoria che trae origine da una comunicazione inviata dalla stessa Ania all’Autorità e relativa a un “progetto antifrode” nei rami vita (puro rischio) e danni, che prevede, tra l’altro, la realizzazione di banche dati e lo sviluppo di algoritmi comuni per determinare indicatori del rischio frode che le compagnie di assicurazioni potrebbero utilizzare sia nella fase liquidativa sia nella fase assuntiva. Nella piena consapevolezza che il fenomeno delle frodi può causare costi per l’industria del settore e per gli assicurati, l’Antitrust ritiene che così come attualmente disegnato il “progetto antifrode” dell’Ania presenti alcune criticità concorrenziali che saranno valutate con attenzione al fine di verificare l’esistenza di soluzioni coerenti con i principi della concorrenza.

 

In particolare, ad una prima analisi emergerebbe il rischio che – trattandosi di un progetto sviluppato da un’associazione che rappresenta gli interessi delle imprese di assicurazione – non sussistano sufficienti garanzie di terzietà tali per cui l’attività antifrode, sicuramente meritevole, possa essere effettivamente svolta a beneficio di tutti gli stakeholder. Si valuterà inoltre se e in che misura lo scambio di informazioni connaturato al progetto e utile alla sua riuscita possa causare un aumento artificiale della trasparenza nei mercati interessati, agevolando la collusione tra concorrenti. Lo sviluppo di algoritmi comuni e la condivisione di una ampia mole di dati potrebbe influenzare, uniformandole, le scelte delle compagnie, in fasi importanti dell’attività assicurativa.

L’Unc chiede si faccia subito chiarezza. Sarebbe un problema se l’algoritmo, indicando il rischio di una frode, diventasse poi un pretesto per invertire l’onere della prova e accampare scuse per non risarcire i consumatori onesti del danno subito, costringendoli ad azioni legali per avere quanto legittimamente spetta loro. Le frodi, infatti, si denunciano alla Procura della Repubblica.

Autore: Mauro Antonelli