Quasi 1 milione e 100 mila studenti dai 15 ai 19 anni hanno fumato nel 2018. Quasi 100 mila hanno provato il fumo prima dei 12 anni. Diminuisce il fumo di sigarette ma cresce l’attrazione per la sigaretta elettronica
Fra gli adolescenti diminuisce il consumo di sigarette ma non quello di nicotina. I giovanissimi sono meno attratti dalle sigarette ma al crescere dell’offerta – e in questo caso l’offerta è rappresentare dalla sigaretta elettronica e da quella senza combustione – i consumi tornano a salire. Anche perché raggiungono un pubblico variegato, che per la e-cig è motivato in oltre sette casi su dieci dalla curiosità. E attenzione ai più piccoli: se nel 2018 hanno fumato quasi 1 milione e 100 mila studenti nella fascia d’età dai 15 ai 19 anni, in quasi 100 mila hanno provato il fumo prima dei 12 anni. Il consumo di sigarette & Co inizia soprattutto dall’adolescenza.
Il fumo fra gli adolescenti
Sono gli ultimi dati sugli “adolescenti in fumo” diffusi da ESPAD Italia, la ricerca sui comportamenti d’uso di alcol, tabacco e sostanze illegali nella popolazione studentesca italiana (15-19 anni), condotta dall’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ifc), Sezione di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari di Pisa. Il monitoraggio va avanti da quasi 20 anni e questo permette di valutare le variazioni nel tempo delle abitudini dei ragazzi.
Le campagne di prevenzione sembrano funzionare, se reperire le sigarette è meno facile, come indicato dai giovani.
Ma «mentre continuano a diminuire le prevalenze di fumo di sigaretta, cresce l’attrazione di altri consumi della nicotina, come la sigaretta elettronica e quella senza combustione», dice la ricerca.
Adolescenti e fumo
Quanti fumano? Almeno una volta nella vita hanno provato il fumo di sigaretta il 56,9% degli studenti, circa un milione e mezzo, con un andamento in calo costante dal 2000, quando rappresentavano il 67,5%, con quote più alte per le ragazze dopo i 16 anni. Se si guarda al fumo nell’ultimo anno, nell’ultima rilevazione la prevalenza si attesta al 40,8%, ovvero quasi 1 milione e 100 mila studenti. Considerando il fumo di almeno una sigaretta al giorno, circa 600 mila studenti hanno fumato nel 2018, pari al 21.7% degli intervistati, il valore più basso rilevato nel periodo 2004-2018. In relazione ai generi, si osserva un’inversione di tendenza: le studentesse mostravano prevalenze più alte fino al 2008, mentre in tutte le rilevazioni successive sono sorpassate dai maschi.
Nel corso degli anni si abbassa considerevolmente la percentuale degli studenti italiani che riferisce come “molto facile” il reperimento di sigarette, dall’83,3% nel 1999 al 46,3% nel 2017. «Tale diminuzione – commenta Sabrina Molinaro, ricercatrice Cnr-Ifc e responsabile dello studio – potrebbe rappresentare un effetto delle restrizioni normativo-culturali in merito al fumo, anche se in modo speculare cresce la valutazione di ‘abbastanza facile’, dal 10% (2002-2004) al 23% (2016-2017)».
Il consumo di nicotina inizia durante l’adolescenza. Anche se ci sono casi più precoci. Negli anni aumenta la tendenza a provare la sigaretta oltre i 15 anni, ma le percentuali più alte (oltre un quarto) sono quelle di chi ha avuto la prima esperienza di fumo a 14 anni; 100 mila studenti hanno provato addirittura prima dei 12 anni, anche se nel 2018 la loro percentuale scende al minimo storico di 6,8 % (il massimo di 11,5% si toccò nel 2003).
La sigaretta elettronica
Diminuisce il consumo di sigarette ma aumenta in modo costante la percentuale di chi ha provato la sigaretta elettronica (e-cig) almeno una volta nella vita: si è infatti passati dal 33% nel 2013, il primo anno di rilevamento per questo prodotto, al 37,9% nel 2018, corrispondente a circa un milione di studenti, con prevalenze che sono maggiori nei maschi rispetto alle loro coetanee e che aumentano con l’età.
«Il boom delle sigarette elettroniche in Italia si è registrato nel 2012, e dal 2013 rileviamo il dato di consumo nella popolazione studentesca – spiega Molinaro – Possiamo affermare che, nonostante il consumo di tabacco in forma di sigarette sia in costante diminuzione, non lo è affatto il consumo di nicotina».
Tanto che, prendendo in considerazione il consumo di nicotina, ovvero gli studenti che riferiscono di aver fumato sigarette nell’ultimo anno e/o e-cig con nicotina, la prevalenza torna vertiginosamente a salire e raggiunge livelli precedenti a quelli del 2010, anno in cui l’e-cig ha fatto la sua comparsa sul mercato italiano, con un picco pari al 46,2% nel 2015.
Nel 2018 il consumo di nicotina tra sigarette ed e-cig raggiunge infatti il 41,1% tra gli studenti, ma aggiungendo al novero anche le altre formulazioni disponibili (tabacco da sniffo o fiuto, pipa ad acqua e sigarette senza combustione) si arriva a quota 47,3%, pari a 1 milione e 220 mila studenti.
Perché si prova la e-cig? Il 76,1% dei fumatori di sigaretta elettronica ha riferito di averla provata la prima volta per curiosità, il 15,7% perché offerta da amici e l’8,3% per smettere di fumare. Il 10%, quasi 100.000 studenti, ha utilizzato ricariche contenenti nicotina mentre il 51,7% non ne conosceva il contenuto. L’età del primo uso per la sigarette elettronica dice che diminuiscono coloro che iniziano a 16 anni o più (dal 68,9% nel 2013 al 44,2% nel 2018) ma aumenta la quota di chi ha cominciato a 13 anni (dall’1,6% al 9,0%). Nel 2018 quasi 20.000 studenti, l’1,6%, hanno provato prima dei 12 anni.
Più offerta vuol dire più consumi
Altro dato da considerare: nel 2018 gli studenti abituati al fumo di sigarette e di e-cig contemporaneamente sono stati il 25,2%, oltre 650 mila. Altri prodotti come le sigarette senza combustione, le Heat Not Burn (HNB), commercializzate in Italia come IQOS (I Quit Ordinary Smoking), hanno conquistato 130 mila adolescenti, il 5% della popolazione studentesca.
«Nonostante il calo delle prevalenze relative alle sigarette, i dati ESPAD Italia mostrano che all’aumentare del ventaglio di offerte, dalle e-cig alle sigarette senza combustione, i consumi tornano a crescere, attraendo un target più ampio e variegato – conclude Molinaro – Occorre prestare particolare attenzione dal momento che l’ampliamento dell’offerta è sempre collegato a un aumento delle prevalenze, inoltre tra gli studenti fumatori dati preoccupanti riguardano un’ampia quota di minori, oltre 500 mila, e suggeriscono la necessità di monitorare i consumi e di rafforzare progetti di prevenzione dedicati ai più giovani sull’accostamento precoce e sull’uso, per limitare casi di dipendenza nelle fasce di età più adulte».