Dietro la morte di una donna, potrebbe nascondersi l'ennesimo caso di malasanità . I figli, hanno presentato in questi giorni una denuncia alla Procura della Repubblica nei confronti dei medici che non le avrebbero diagnosticato per tempo la grave malattia che, nel giro di poche settimane, l'ha condotta alla morte. Il tutto ha inizio con un improvviso e violento dolore al torace e dietro lo sterno.
La figlia, telefonava al medico di famiglia, il quale diagnosticava una banale influenza, la cosa più ovvia, che di lì a qualche giorno se ne sarebbe andata.
Purtroppo, però, le cose si rileveranno ben diverse e anche molto più gravi.
Il 118 è un servizio pubblico di pronto intervento sanitario 24 ore su 24 che esplica un attività, rivolta alle sole urgenze, su tutto il territorio nazionale.
L’emergenza sanitaria comprende situazioni che per imprevedibilità e gravità mettono rapidamente a repentaglio l’integrità fisica e la sopravvivenza dell’individuo, una inutile, dannosa, ingiusta perdita di tempo per chi alla fine ha il diritto di cure tempestive può considerarsi letale per l’individuo.
Questo è quanto prevede in teoria il servizio di emergenza 118 per chi componga il suddetto numero telefonico, ma purtroppo accade che in un giorno di ottobre una famiglia trovandosi in una situazione di assoluta emergenza per complicanze cardiache di un congiunto, abbia composto ripetutamente il suddetto numero telefonico, senza ricevere dall’altro capo del telefono alcuna risposta, ovvero la linea risultava perfettamente libera ma nessuno rispondeva alla richiesta di aiuto.